Parliamo di Dylan Dog che è per antonomasia il personaggio piu’ celebre del mondo dei fumetti contemporanei. Creato da Tiziano Sclavi, Dylan Dog è il più celebre protagonista di una serie horror italiana, anche se sappiamo bene che “horror” è una definizione limitativa. Pubblicate a partire dal 1986, le sue avventure hanno infatti alternato l’orrore tradizionale con numerosi “omaggi” ai mostri classici del genere, allo splatter moderno dei film di Dario Argento e George Romero, ma anche al giallo, al surreale e al fantastico in generale, sempre con grande ironia. Dylan Dog è stato ed è ancora il fumetto piu’ venduta in Italia compresi inediti e ristampe ha raggiunto circa 1 milione di copie mensili e non dimentichiamoci che Dylan Dog è un fumetto d’autore e la classe “critica” della letteratura lo osanna e lo porta sul palmo di una mano. Il richiamo del mistery e del fantasy lo troviamo per la delizia delle nostre “papille gustative” di lettori di Dylan Dog con costanza e non ci delude mai. Ex agente di Scotland Yard, alcolista disintossicatosi, vegetariano e animalista convinto, Dylan Dog ha un passato misterioso avvolto in una dimensione onirica e surreale. Non a caso, il sogno (o meglio: l’incubo) e tutto ciò che sembra essere al di là della realtà sono i suoi interessi personali e professionali. Come detective privato si occupa esclusivamente di casi insoliti, in tutte le sfumature del termine: a lui si rivolge chi è stato colpito, o anche solo sfiorato, dall’ala nera del sovrannaturale. Persone a cui la polizia non crede e che spesso rischierebbero di scivolare nella follia, se non trovassero qualcuno disposto ad ascoltarli e aiutarli. La paura lo affascina, la paura irrazionale e inspiegabile dell’ignoto. E lui stesso ha paura: non è certo un eroe invincibile, e anzi a volte non riesce proprio a risolvere il caso, a uccidere il mostro, a scacciare l’incubo. O più spesso ci riesce solo in parte, e quando tutto sembra finito, l’orrore ricompare. Dylan Dog non è un eroe e non è nemmeno un anti-eroe, Dylan Dog è semplicemente un uomo come tutti con i pregi e i difetti ma a differenza di altri non rifiuta l’ignoto non lo teme anzi tenta di penetrarlo e di comprenderne i misteri in particolar modo quando da quel mondo occulto si aprono i cancelli che permettono l’ingresso di creature mostruose e senza scrupoli. Ironico, impulsivo, problematico, pieno di dubbi su se stesso e sul mondo, forte e tenero nello stesso tempo, Dylan Dog odia la violenza, ama le donne, si diverte a suonare il clarinetto e a costruire un modellino di galeone che forse non finirà mai. Legge tantissimi libri, adora la pizza ed i film. Si veste sempre allo stesso modo: giacca nera, camicia rossa e blue jeans. E nonostante tutti gli orrori e le allucinanti assurdità di cui è stato testimone, non si può dire che creda ancora del tutto, ciecamente, al sovrannaturale: “Non ci credo, ma ci spero.”
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