Con l’intelligenza artificiale l’addio a 300 milioni posti di lavoro è quasi assicurata e stiamo parlando su scala globale. Il problema che sta alla base è chi darà lavoro a questi potenzialmente 300 milioni di disoccupati? Se ne parlerà tra qualche anno ma come stanno andando le cose in questo Paese ancora per almeno dieci anni di soluzioni, di imprevisti e probabilità non ce le toglie nessuno. La tecnologia è praticamente inarrestabile anche se palesemente si evidenziano troppe assenze e fughe di cervelli verso lidi piu’ remunerativi e redditizi per evitare di rimanere in un Paese dove oramai nemmeno la Strumentalizzazione e la politicizzazione delle categorie che lavorano in questi settori riesce a contenere. Il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia è cresciuto del +27% nel 2021, raggiungendo quota 380 milioni di euro, un valore raddoppiato in appena due anni, per il 76% commissionato da imprese italiane (290 milioni di euro), per il restante 24% come export di progetti (90 milioni di euro). Dati alquanto pericolosi perché mettono a repentaglio la vita professionale futura di molti lavoratori o quantomeno con rischi di ridimensionamento del personale nei settori agricoli, sussistenza, artigiani e addetti stampa. Aspettiamoci migliorie ed aggiornamenti perché come sopra citato la tecnologia non deve fermarsi ma quando capiremo che abbiamo scelto l’IA per svolgere meglio i nostri compiti e le nostre mansioni quotidiane forse ce ne pentiremo, l’IA sarà dappertutto.