Ci troviamo nella nostra cucina “virtuale” in questa domenica fatta di relax e di cose buone ci tuffiamo nella storia delle ricette classiche italiane. Oggi parliamo del carpaccio. Il carpaccio è un piatto freddo a base di sottili fettine di carne cruda di manzo servite con una salsa definita “universale” a base di maionese e altri ingredienti. La ricetta venne inventata da Giuseppe Cipriani, proprietario dell’Harry’ s Bar di Venezia. Un giorno del 1963, Giuseppe Cipriani preparò il piatto, a base di carne cruda, appositamente per un’amica, la contessa Amalia Nani Mocenigo, quando seppe che i medici le avevano vietato la carne cotta. Il nome venne dato in onore del pittore Vittore Carpaccio, poiché a Cipriani il colore della carne cruda ricordava i colori intensi dei quadri del pittore, delle cui opere si teneva in quel periodo una mostra nel Palazzo Ducale di Venezia. Secondo alcuni il quadro del Carpaccio che avrebbe ispirato Cipriani sarebbe la Predica di Santo Stefano esposta al Museo del Louvre a Parigi. Nella cucina piemontese esiste un piatto tradizionale molto simile, la carne cruda all’albese (considerata solo un antipasto e non anche un secondo piatto), che consiste di carne cruda di manzo, arricchita di una marinatura di olio di oliva, scaglie di parmigiano o tartufo bianco. Dato il successo del piatto, il termine “carpaccio” è divenuto generico e indica di solito un piatto a base di fettine di carne cruda o pesce crudo, a cui vengono aggiunti olio d’oliva o altri ingredienti (salse o scaglie di formaggio grana), a seconda della versione. Evviva il carpaccio, piatto italianissimo e molto facile da preparare.
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