Un boomerang se lanciato con la giusta maniera segue una determinata traiettoria e poi torna indietro nello stesso punto dal quale è partito. L’atto di lanciare il boomerang è di per sé un’azione (il lancio) con una conseguente reazione (il ritorno). In poche parole abbiamo espresso il concetto del karma il cui termine in sanscrito significa “azione compiuta”. Questo concetto si applica alla reincarnazione di cui rappresenta il fattore essenziale. Il karma, spesso e purtroppo viene considerata come una legge deterministica e fatalista e che porta alla rassegnazione ma non è così. Il karma ci appartiene da sempre e dipende da noi e dalle nostre scelte e può ovviamente cambiare nel tempo secondo il principio “ciò che si semina si raccoglie”. Ma come possiamo comprendere meglio la legge di causa ed effetto? Semplicemente seguendo il nostro Dharma cioè ovvero vivendo secondo la propria vera natura, che andrà progressivamente armonizzata con il Dharma universale. La libertà del nostro ego si conquista sfoltendo ed eliminando il negativo accumulato nelle precedenti esistenze e che lo si voglia o meno, non ci si può sottrarre perché il ciclo di morte-rinascita (in sanscrito samsara) è un percorso obbligato fino al raggiungimento della completa purificazione. Nel buddhismo la parola karma, significa “azione volitiva”, ovvero un atto di volontà che ha origine nella mente delle persone e che determinerà il futuro delle stesse. Un atto buono porterà del bene, un atto malvagio porterà del male. Considerando che anche in occidente si è sviluppata la conoscenza del karma e dei suoi “percorsi” in un luogo del nostro pianeta, ovvero l’Europa, poco avvezzo alla spiritualità e al concetto di reincarnazione, è necessario definire una volta per tutte che il karma non è etica ma una scelta naturale fondata sul libero arbitrio, ovvero dalla nostra scelta di compiere il bene o il male. Non esistono persone meno fortunate o più fortunate ma persone che creano il proprio destino e che contemporaneamente possono intervenire a modificarlo. Se l’uomo occidentale accettasse tale legge, anziché rassegnarsi alla vita caotica, ingiusta e senza senso, agirebbe in modo piu’ attivo e decisamente piu’ propositivo per se stesso iniziando a modificare pensieri, parole ed azioni. Il libero arbitrio non ci verrà mai privato con la legge karmica ma rimaniamo sempre noi i principali artefici e responsabili del nostro divenire. Probabilmente dimentichiamo che ci sono molteplici forme di karma, oltre a quello individuale; esistono il karma familiare, collettivo, mondiale e il karma applicato all’energia di un determinato luogo o una determinata struttura fisica (casa, azienda…ecc.). A conclusione non ci resta da dire che dipende da come vogliamo lanciare quel boomerang perché più siamo abili nel lancio e più ci tornerà indietro con effetti maggiori e benefici senza rischiare di ritrovarci in faccia.