La fiaba di Pinocchio pur avendo ottenuto un successo strepitoso, ha spesso suscitato dibattiti. Se da un lato c’è chi la difende, dall’altro c’è chi la ritiene pericolosa perché di cattivo esempio. Pinocchio, infatti, viene letto per indurre i bambini a seguire le regole, ammonendoli sui pericoli insiti in un atteggiamento di disobbedienza quando in realtà, lo scopo di Carlo Collodi era un altro. Premettendo che Carlo Lorenzini è il vero nome di Carlo Collodi fratello massone e mazziniano e quindi chi meglio di un adepto della massoneria poteva creare un personaggio occulto che nasconde un segreto con una doppia chiave di lettura. E lo si intuisce osservando alcuni particolari, per esempio il libro su cui Pinocchio studia, che è privo di frontespizio e di indice. Come a suggerire, qui nessuna regola. Il papà di Pinocchio si chiama Geppetto (Giuseppe) e di mestiere fa il falegname mentre Pinocchio viene realizzato da un pezzo di legno e già qui è tutto un programma. Il pezzo di legno allude alla natura inferiore mentre la trasformazione in bambino vero si riferisce al sé superiore che finalmente viene allo scoperto. La Fata Turchina è la Madonna, Pinocchio è l’essere umano destinato all’avventura della vita che dopo aver superato diverse prove iniziatiche si trasforma in un bambino vero. Si ritiene inoltre che lo stesso nome, Pinocchio, sia un’allusione alla ghiandola pineale, associata al terzo occhio. Il burattino che non è solo un burattino ma un simbolo cabalistico. Pinocchio viene preso dal Gatto e dalla Volpe che sono rispettivamente simboli di invidia e di astuzia, i quali appiccano il fuoco ai suoi piedi rischiando di essere distrutto totalmente dalle fiamme. Naufraga due volte nell’isola della Fata e nel ventre del Pesce (la balena), vive l’esperienza dell’aria due volte: appeso alla quercia grande e volando sul colombo. Personaggi come Lucignolo e Mangiafuoco sono inseriti nel contesto rispettivamente come la tentazione ed il cinismo e la brutalità del mondo e con un piccolo grillo parlante che altro non è che la coscienza e il suggerimento angelico. Un vero percorso iniziatico dove il nostro burattino apre a se stesso nuove strade e nuove vie verso la maturazione interiore. In ogni caso, tutte le diverse sfide esistenziali che Pinocchio si trova ad affrontare, parlano di trasformazione e sono sempre seguite da un processo di crescita. La letteratura italiana con quest’opera di Collodi ha elevato all’ennesima potenza la sua anima laica, sotterranea e segreta.
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