Colpa di chi e di cosa? Social? Food blogger? Influencer? Colpa probabilmente di un’informazione sempre piu’ scorretta e socializzata e tantomeno colpa della vittima Giovanna Pedretti e la sua triste vicenda. Giovanni Pedretti è la titolare di una pizzeria a Sant’Angelo Lodigiano in provincia di Lodi a sud di Milano. Tredicimila abitanti un paese molto tranquillo come i suoi abitanti molto schivi a cui non piace stare sotto i riflettori. La signora Giovanna pubblica la recensione di un cliente, che si lamenta della presenza di omosessuali e disabili all’interno della pizzeria. “La pizza è buona comunque”, termina cosi il post. Giovanna Pedretti risponde subito e invia una risposta secca e precisa: “Egregio cliente, il nostro locale non fa per lei. Noi non selezioniamo la nostra clientela in base al gusto sessuale o alla disabilità.” Standing ovation di tutti i social con applausi ed emoticon di solidarietà per la titolare del locale. Il post di Giovanna però è come una pallina di gomma impazzita che una volta lanciata non si ferma piu’ di rimbalzare tra una condivisione ed un’altra fino ad arrivare dentro all’informazione attirando l’attenzione di media pronti a sbranare la loro preda come nei piu’ importanti ed anche meno importanti casi di cronaca italiana. Dunque la signora Giovanna Pedretti diventa essa stessa la notizia trasmessa su tutti i Tg e sulle pagine dei giornali dai quali nasce lo stillicidio dei “debunker”, gli sfatatori di miti e di notizie e dei fact checking ovvero di coloro che si occupano di indagare se una notizia si può ritenere corretta. E’ vera la storia della signora Giovanna? Il post è credibile? La recensione del cliente omofobo e abilista è davvero stata pubblicata, riferita veramente a quel locale? La girandola dei dubbi e delle verità gira vorticosamente attorno alla signora Pedretti che viene messa alla “gogna”, offesa e passata in un amen dalle stelle alle stalle. Le agenzie di stampa lanciano ingiurie contro la titolare della pizzeria privandola del diritto di replica. La situazione si ribalta contro di lei tanto che decide di togliersi e finirla e lo fa purtroppo. Giovanna Pedretti viene ritrovata cadavere nel fiume Lambro. Ipotesi iniziale e poi anche definitiva: suicidio, un gesto volontario. Perché un post, simile a migliaia di altri, diventa oggetto di attenzione giornalistica? Che interesse pubblico riveste una “notizia” del genere? Cosa cambia per il diritto all’informazione della collettività sapere che la storia in questione sia vera, falsa, un po’ vera, verosimile? In tutto questo mare di domande le cui risposte sono vaghe e lontane mi sento costernato e mi sento di parlare molto liberamente come è nello spirito di questo sito web. E’ lecito non approvare il modus operandi di chi usa i social come una clava ma quando la riflessione diventa profonda mi nasce spontaneo affermare e senza ritrattazione che nessuno ha il coraggio di prendersi le proprie responsabilità perché la signora Giovanna Pedretti è vittima proprio di questa mala-società impregnata di mistificazioni giornalistiche.